11 aprile 2012

L'indifferenza.

Bèh, eccomi di nuovo.
Come è andata la Pasqua? E Pasquetta??
Chissà quanto avrete mangiato... eeeeeh bricconcelli, vi ci vedo dopo il pranzo con l'abbiocco a sonnecchiare nel divano! eheh
Già in giro vedo ricette per smaltire uova di Pasqua.
Anche io le stò smaltendo.
Si. Quelle degli anni passati che mi si erano accumulate sul sedere.
ma sono piccolissimi particolari infondo :D

A Pasquetta ho fatto un giretto per Roma, ed ho pensato, ho pensato un bel po'.

In mezzo ad un campo senti odore di fiori,
vedi il vento che fa le onde nel grano appena germogliato e respiri a pieni pomoni sorridendo guardando il cielo blu ma così blu che ti fanno male gli occhi
e abbassi lo sguardo e vedi colline verdi a non finire,
un signore che lavora e senti un cane che abbaia in lontananza,
allunghi una mano raccogli un frutto lo strofini sulla manica e lo addenti ed è dolce davvero, e sa di frutta davvero non come quelli che si comprano belli e lucidi ordinati sui scaffali
Sai, che sei in pace con te stesso,
che puoi correre,
che puoi urlare,
che puoi ridere e parlare e pensare.
Sai che davvero non ci può esser nulla di brutto in un campo di fiori.
Ed è a questo che sono abituata.

Invece a Roma ho pianto.
Ve lo giuro, alla stazione ho pianto.
C'era una vecchietta con un fazzoletto in testa.
La pelle rugosa, un fazzoletto in testa,
Calze lise che scendevano giù per le gambe magre,
Le mani tremanti con un piattino
Gli occhi stanchi di chi ha lottato una vita ed ora, ancora, deve chiedere per mangiare,
Una vecchietta.
Forse una mamma,
Forse anche una nonna.
Una persona come me, come la mia mamma, il mio babbo, mio fratello, la mia nonna.
Ecco, ho pensato alla mia nonna.
Ed ho visto gli occhi tristi di quella signora anziana
Ed ho desiderato con tutto il cuore poterla far salire sul treno, portarla a casa mia e dargli un posto dove vivere.
Ed ho pianto, ho pianto per quella vecchietta anche dopo avergli dato quanto potevo.
Ho pianto disturbata dall'indifferenza con cui veniva trattata.
Ho pianto per chi, non sò come, ha fatto l'abitudine a queste situazioni.

E quando sono in qualche grande città noto poco i bei palazzi, i bei giardini, i bei negozi,
Ma vedo anziani che dormono su cartoni,
Bambini costretti a chiedere elemosina,
Gente benvestita ma con occhi spenti che non si ferma neppure a guardare tutto ciò che gli è intorno,
Come se non fossero neppure persone quelle che gli chiedono aiuto,
come se tutto fosse trasparente.
Vedo sporco, Vedo maleducazione, Vedo poco rispetto.
Vedo qualcosa a cui non sono abituata.
Vedo qualcosa a cui non vorrei mai abituarmi.
Vedo qualcosa a cui non capisco come invece molti si siano abituati.

Non può essere normale vedere  anziani e bambini dormire per strada coperti con dei cartoni.



E vi giuro, che forse per la prima volta da quando ho aperto questo blog non ho altro da dire, mi mancano le parole.

Ti potrebbe interessare anche:

17 Commenti

  1. A me è purtroppo successo di vedere due anziani coniugi (ben vestiti e dall'aria educata e compita) rovistare nei cassonetti. Sono volti ed immagini che fanno male all'anima.

    RispondiElimina
  2. erica mioddio ero in giro per milano l'altro giorno e ho pianto anche io. non sto scherzando. mi sono scese le lacrime. era un vecchietto sembrava normalissimo non era neanche vestito in stracci... solitamente io sono quella indifferente lo ammetto ma perche ne vedo troppi in giro zingari e a questi non posso dare soldi ..andrebbe contro i miei principi... invece questo non so perché ma mi ha fatto un effetto incredibile e ho capito quanto sono fortunata ad avere una casa a cui tornare a casa ogni sera . non lo erica neanche io trovo le parole e neanche io capisco il motivo per cui questo mi ha fatto tanto effetto.. non lo so ..

    RispondiElimina
  3. E' triste, ma purtroppo è una realtà, la gente è indifferente, si rifiuta letteralmente di guardare al di là del proprio naso.
    Ovunque vai, in qualsiasi città,le strade sono piene di questi esseri umani a cui la vita ha voltato le spalle.
    Sono stata recentemente a Roma e anche se mio figlio mi diceva di non mettermi a fissare, non riuscivo a capacitarmi di come si potesse dormire su una panchina, o rovistare nei bidoni della spazzatura per prenderne residui di cibo e mangiarli.
    Non mi vergogno di dirlo ma ho pianto anch'io, perchè guardandoli, ho pensato esattamente alle stesse cose che hai pensato tu, e sai cos'è che mi fa paura, è che purtroppo con i tempi che corrono, e con questa crisi economica che c'è in giro, il numero di queste persone tenderà inesorabilmente ad aumentare.
    Chi ha un cuore e un anima non può e non riesce ad essere indifferente, ma questo purtroppo non basta!

    RispondiElimina
  4. Provo anch'io i tuoi sentimenti, quando fuori i supermercati vedo questi poveretti vicino ai carrelli con la speranza di ricevere quel piccolo euro mi viene da piangere e più ancora mi fa piangere l'indifferenza della gente.La scorsa settimana da Fazio c'è stato Fabio Concato che ha cantato una splendida canzone, parlava appunto di questi problemi. La canzone si intitola "Tutto qua".

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Su quelli dei supermercati però ho da ridire,chiedono spiccioli e poi tornano a casa con i macchinoni. E credo che tutti qui sappiamo a chi mi riferisco.
      Chi attende l'euro del carrello? anche loro, sono si, disagiati, ma non vertono nella tragica condizione di VERO disagio a cui mi riferisco, non hanno la sofferenza negli occhi a cui mi riferisco io... e lì, sono più critica e più diffidente, perchè un po' mi sento presa in giro, anche se, ammetto certe volte cedo.
      Poi, certo, ci saranno le eccezioni ma in linea di massima c'è anche chi se ne approfitta... e forse son ancora di più di chi ha realmente bisogno. Ecco loro tolgono risorse ancora di più a coloro che ne hanno bisogno, e questo non mi piace proprio...

      Elimina
  5. Anch'io ci penso spesso,e mi sento impotente.
    La solitudine negli occhi delle persone,l'abbandono della speranza nella vita...io un giorno ero al ristorante cinese con mio marito,ed è entrato un clochard,che si educatamente messo in un angolo e ha chiesto un pacchetto di riso cantonese da portar via e ha pagato con le monetine.Credimi non riuscivo più a mangiare...come hanno detto altre ragazze qui a milano ormai le situazioni così stanno aumentando,e non ti abitui a vederli,non ci si può abituare...
    Ciao dolcezza,grazie di aver condiviso,è stato un gesto molto bello.

    RispondiElimina
  6. Hai proprio ragione cara Erica.
    se tutti noi guardassimo negli occhi degli altri
    forse saremmo un po meno egoisti!

    RispondiElimina
  7. Ti capisco perfettamente, pure io la penso come te e anche a me è capitato quello che racconti, di commuovermi, di vedere cose che non vanno bene...e mi sembra che si stia solo peggiorando. Le parole non le ho nemmeno io, ma possiamo agire per cambiare qualcosa intorno a noi...

    RispondiElimina
  8. Io a Roma questi tristi spettacoli li ho visti tante volte davanti ai miei occhi. C'è un'altra vecchietta, sporca,maleodorante che, povera, ogni giorno trascina la sua valigia dal giardino in cui dorme al luogo in cu staziona per chiedere l'elemosina. Un altro giorno un barbone, che camminava con delle calze tutte logore e nere che fungevano da scarpe, è salito sul bus e tutti scendevano perchè emanava un cattivissimo odore.Io mi son chiesta mille volte ma i sacerdoti , le suore, il Papa è possibile che non possano fare niente per questi poveri esseri umani? Io penso che Gesù Cristo se avesse avuto a disposizione il Vaticano avrebbe ospitato tutti. Non dico altro....
    Ciao e complimenti per la tua sensibilità.
    Erika

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche questo è un discorso che condivido.
      Il papa che predica tanto la morale cristiana di aiutare il prossimo cosa fa?
      Parla di accettare il prossimo e poi nega persino l'omosessualità,
      Parla di aiutare i bisognosi e vive nell'oro...
      "è, ma lui beneficenza ne fa molta..."
      no, non è vero cavolo! non ne fa quanto potrebbe!
      Io sono una persona estremamente credente... ma in Dio non nella chiesa...
      :)

      Elimina
  9. Erica ,verissimo, la cosa triste è che sia un dato di fatto oramai, la povertà è in aumento, ma anche tra le persone poco tempo fa definite normali! Purtroppo stiamo andando verso un divario economico sempre più grande: ricchi sempre più ricchi e gente sempre più povera, dove le categorie più deboli sono le più a rischio! e gli anziani più di tutti... come quella donna di 78 anni che si è buttata dal balcone perchè le avevano ridotto la pensione da 800 a 600 euro e non osava chiedere soldi ai figli già in difficoltà!!!! questi sono i tagli necessari al paese? La povera gente ha sempre pagato e sempre pagherà, ma forse siamo giunti davvero al limite e credo ci tocchi ripensare davvero seriamente ad alcune dinamiche perverse che si sono innestate! Mi chiedo ogni giorno come posso cambiare ed essere incisiva nelle mie scelte, ma credo che non basti! Il vero male del nostro paese oggi, oltre all'indifferenza che hai segnalato e condivido pienamente è la rassegnazione, due grandissimi mali, su cui chi ha potere marcia ogni giorno di più! Qui tra noi, nel nostro piccolo possiamo fare poco, ma almeno parlarne... una piccola goccia nel mare forse, ma è già qualcosa... smuovesse un pò di consapevolezza, sarebbe già qualcosa! Ti abbraccio e grazie davvero per aver condiviso questa tua riflessione!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questi cara anastasia sono OMICIDI DI STATO.
      E' lo stato che porta all'esasperazione i poveri che non ce la fanno più a sostenere una casta che non fa altro che sprecare e mangiarsi le risorse sudate dai cittadini.
      La colpa è nostra.
      La colpa è di tutti.
      E qui si tocca un altro tasto dolente.
      Se ti informi sai che muore ogni giorno gente per motivi legati al lavoro? meglio, non sul lavoro, ma per mancanza di lavoro.
      Può essere mai?
      Pensiamoci.
      Può mai essere che i giovani devono scappare per trovare un lavoro, che non c'è riconoscimento per i meriti se non si ha un bel calcione nel sedere? Che futuro posso avere io dopo anni di studio in un paese così? Che fiducia posso rivolgere allo stato? Che rispetto posso portare alle istituzioni?
      Io sono delusa, mi sento impotente e arrabbiata, ma anche, un po' rassegnata.
      E la rassegnazione, come me ce l'ha la maggior parte dei giovani.
      Sono stanca.
      Davvero.

      Elimina
  10. Ciao Erica, io vivo a Roma e , ahimè,ahinoi, ne ho visti e ne vedo.
    Ultimamente però non sono neanche tanto loro a destare la mia preoccupazione, a svegliare la mia sensibilità, a farmi vergognare di avere di più e tanto, forse troppo nella mia vita..no. Sono le famiglie. In zona stazione termini, vedo sempre più spesso famiglie
    appisolate su cartoni messi insieme chissà come. Un papà, una mamma e il figlio...e non manca il cane. Non sto scherzando. Abbiamo superato il clochard. ORa per strada ci sono i nuclei di famiglie finite li chissà come. E' notizia di pochi giorni fa di un papà 35enne di taranto che perso il proprio lavoro, dorme in macchina con moglie e figlia 15 enne. Ho pensato a tutto quello che una situazione cosi comporta, non da meno magari la vergogna di una ragazza che ogni giorno si confronta con coetanee rivestite da capo a piedi con Hello Kitty... Mi sento meschina e molto incapace anche se cucino a per la mensa dei poveri del mio paese, mi sembra sempre sempre poco e quel che faccio mai abbastanza. Grazie per avere diviso questo momento di sensibilità con tutti noi. Da oggi ti seguo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Patatenovelle, piacere di conoscerti :)
      Questo si che deve ancor di più, far soffrire e riflettere.

      Elimina
  11. La città emargina e offre poche soluzioni.. Il piccolo centro, il paese, non emarginano chi fa parte della comunità ma sono invece molto più chiusi verso chi viene da fuori, in un piccolo centro gli anziani che fanno parte della comunità ne sono il fulcro, la colonna portante, la memoria e la base visto che sono loro che lo hanno costruito e fatto crescere con il loro lavoro e i loro sacrifici.. In città non c'è nulla di tutto questo, le città sono luoghi artificiali privi di tessuto sociale, almeno ora perché una volta non era così.. Roma degli anni '50/'60 aveva ancora la sua dimensione umana, i quartieri erano piccole comunità dove ci si conosceva tutti, oggi il tessuto sociale non esiste più e chi si trova fuori ci si rimane perché poco o nulla si fa per il loro disagio.. Non ci sono più nè società nè comunità e la sfida de futuro è il recupero di queste dimensioni..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Francesco, la tua è una bellissima riflessione, hai ragione in pieno ed hai colto un aspetto importante della questione.
      Credo che sarà molto difficile recuperare la dimensione umana di cui parli a causa della paura che genera diffidenza verso il prossimo.
      Purtroppo ormai "non ci si può fidar di nessuno" è diventato l'imperativo nelle grandi città e non solo...
      Ridimensionando la paura si potrà aprire forse, la strada, ad una concezione più umana dei rapporti umani.. ne siamo ancora davvero lontani...

      Elimina

Lettori fissi

Instagram