23 settembre 2015
Insalata di portulaca e mozzarella
La ricetta, (non ricetta) che vi proprongo oggi introduce un nuovo ingrediente: La portulaca
di cui ho utilizzato le foglie ed i fiori per arricchire la mozzarella, la ricetta è semplicissima e ve la dico subito: tagliate la mozzarella a fettone spesse, condite con sale, olio e portulaca fresca. Se poi volete rendere il piatto più ricco e saporito pomodorini o peperone rosso come ho fatto io:
Originaria dell’India e forse del sud America, oggi è diffusa in quasi
tutte le zone a clima temperato del mondo, compresa l’Italia dove nasce
spontanea da giugno fino ai primi freddi.
L'avrete senz'altro già vista in prati, campi, orti, persino tra le
crepe dei marciapiedi, la riconoscete?
Dite la verità che non pensavate fosse commestibile!
Dite la verità che non pensavate fosse commestibile!
Per voi era solo un erbaccia infestante?
Se è così mettetevi comodi perchè in questo articolo scoprirete tante cose interessanti.
La Portulaca (Portulaca oleracea L.) chiamata anche porcellana comune, porcacchia, sportellecchia, erba grassa, erba dei porci etc. non soltanto è commestibile ma è ricchissima di Omega 3.
Veniva consumata fin dall'antichità, già Linneo, famoso medico del XVIII secolo, ne parlava e fu lui a conferirgli il nome odierno “Portulaca oleracea”, derivante dal latino Portula, che significa piccola porta, per il modo in cui si apre il seme di questa pianta, che sembra ad una piccola porta, ed Oleacera deriva dal latino Oleraceus, che significa Pianta coltivata, per l’utilizzo alimentare che se ne faceva a quel tempo.
Anche i nostri nonni erano soliti consumarla, in tempi di carestia ci si arrangiava con ciò che si aveva a disposizione, e la portulaca cresceva in modo infestante quindi era una grande fonte di sostentamento che permetteva di variare la dieta quotidiana.
Con l'avvento del cd. benessere diffuso molto di questo sapere è andato perduto, e con esso anche la raccolta della poprtulaca che oggi viene nella maggior parte dei casi considerata come un erbaccia infestante.
Recentemente però questa erba medicamentosa è tornata alla ribalta per le sue notevoli proprietà nutrizionali e medicamentose.
- è ricchissima di Vitamina C: pensate che veniva portata sulle navi dai marinai affinchè potesse sopperire alla mancanza di frutta e verdura fresca!
- è altresì ricca di vitamina C, B1, B2, B3, B6 e provitamina A, inoltre contiene carboidrati, proteine e sali minerali quali calcio, ferro, sodio, fosforo, acido ossalico;
- è una delle maggiori fonti vegetali di acidi grassi Omega-3: 100 g di foglie di Portulaca contengono all’incirca 350 mg di acido α-linolenico, parte del gruppo di Omega-3.
Sugli effetti benefici degli acidi grassi Omega 3 sono stati pubblicati molti studi e delle loro principali caratteristiche benefiche si ricorda che influenzano positivamente la memoria, l’orientamento spazio-temporale, l’attenzione, migliorando sia le performance scolastiche sia quelle lavorative, a livello cardiovascolare regolano l’equilibrio tra colesterolo buono e cattivo a vantaggio del primo e di conseguenza della circolazione, riducono i trigliceridi e migliorano il ritmo cardiaco.
- E' particolarmente indicata per diete ipocaloriche, pensate che 100 gr di foglie contengono soltanto 16 KCal.
Della portulaca è commestibile ogni parte: foglie, fiori, semi e fusto.
In particolare si utilizzano le foglie o i fusti piccoli e teneri.
La si può consumare sia cruda - che sarebbe il modo migliore per mantenere intatti tutti i principi nutritivi - che cotta.
Ha un gusto molto gradevole tendente all’acidulo, è croccante e carnosa.
Dato che la si trova quasi ovunque la prossima volta raccoglietela e provatela, sono sicura che vi piacerà.
Abbiate solo l'accortezza di non raccoglierla in posti inquinati, scegliete prati e campagne ai fossi di strade più o meno trafficate.
Sbagliarsi è quasi impossibile, sembra un pianta grassa, ha un portamento strisciante e le foglie sono inconfondibili.
Leggendo quà e la sul web (purtroppo ho salvato solo la notizia in txt e non la fonte, ma se la riconoscete sono felice di aggiungere il link!) ho anche trovato una interessante curiosità:
La Porcellana ha un sapore diverso al mattino rispetto alla sera, soprattutto quando il tempo è secco. La pianta del mattino è, effettivamente, molto più acidula di quella raccolta alla sera, perché, per via del dualismo fotosintetico particolare della pianta, di notte immagazzina anidride carbonica sotto forma di acido malico (l’acido che dà il sapore asprigno alla mela renetta), e di giorno lo trasforma poi in glucosio. La differenza di concentrazione di acido malico fra la pianta raccolta al mattino e quella raccolta alla sera è di circa 10 volte, per cui il sapore acidulo della porcellana ricorda una mela renetta al mattino, ed una mela golden alla sera. (Fonte: Dal libro “Erbe di città” vol I – di Giovammi Appendino – Riccardo Luciano – Renzo Salvo – ed ArabaFenice)
2 Commenti
Ma certo che la riconosco, ho passato anni a cercare di eliminarla dal mio vecchio giardino! A saperlo me la cucinavo ;-)
RispondiEliminaQUESTA SERA PORTULACA IN INSALATA APPENA RACCOLTA NELL ORTO
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